Servizio pre ruolo nella scuola paritaria: infondata la questione di legittimità costituzionale

Il mese di luglio si chiude nel peggiore dei modi per tutti quei docenti che erano in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale sulla questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte d’Appello di Roma in relazione all’art. 485 del T.U. della Scuola, norma che – come è noto – impedisce il riconoscimento del servizio pre ruolo prestato nella scuola paritaria.

Con la sentenza n. 180/2021, pronunciata in esito all’udienza del 23/06/2021 e pubblicata il 30/07/2021, infatti, la Corte ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale, affossando le residue speranze che i numerosi docenti avevano riposto in una decisione favorevole, che potesse permettere loro di vedersi riconosciuti a tutti gli effetti di legge gli anni di servizio prestato nella scuola paritaria.

In estrema sintesi, e rimandando chi volesse approfondire alla lettura della sentenza che pubblichiamo in forma integrale, la Corte ha sposato l’orientamento già espresso dalla giurisprudenza di legittimità della Corte di Cassazione, secondo cui osta al chiesto riconoscimento il diverso canale di accesso all’insegnamento nella scuola privata rispetto a quella statale.

Si chiude, così, almeno per il momento la tormentata e controversa questione del riconoscimento del servizio nella scuola paritaria, con una decisione che lascia l’amaro in bocca ad una rilevante quota del corpo docente e – ci sia consentito – anche a chi scrive, essendo stati sempre convinti della fondatezza e della bontà delle motivazioni giuridiche poste a fondamento dell’Ordinanza di rimessione della Corte d’Appello di Roma.

 

 

 

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